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			Pellegrinaggio 
			da Padre Pio 
			                            
			26-27-28 settembre 2008 
                                                                               
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			Avevamo il desiderio di ritornare a S. Giovanni Rotondo per rendere 
			omaggio alle spoglie di Padre Pio “Il santo del nostro tempo”. 
			Appena don Sergio annunciò il pellegrinaggio, fummo i primi ad 
			iscriverci, poi però non raggiungendo un numero sufficiente di 
			pellegrini, fu deciso di rimandarlo ad altra data. Rinunciammo a 
			malincuore, ma non ci perdemmo d’ animo, se Dio vorrà non mancherà 
			l’ occasione per andare. Nel mese di settembre la Misericordia di 
			Altopascio, organizza il viaggio e noi non ci siamo fatti sfuggire 
			l’ opportunità. Partenza venerdì 26 settembre molto presto alle sei 
			del mattino. Alla guida del gruppo, due meravigliosi giovani Marco e 
			Sonia, ragazzi che come loro, oggi se ne trovano pochissimi. Durante 
			il viaggio in pulman, ci hanno fatto pregare molto, una buona 
			preparazione questa,  
			all’ incontro con il Santo, che della preghiera fece la ragione 
			della sua vita. Prima sosta a Pietrelcina, paese di nascita del 
			Santo, qui abbiamo assaporato la spiritualità di questo luogo e con 
			l’ aiuto di una guida molto esperta e particolarmente devota, 
			abbiamo potuto vedere i luoghi che hanno visto la nascita, l’ 
			infanzia e la vocazione di Padre Pio. Siamo arrivati a san Giovanni 
			Rotondo nel tardo pomeriggio, accolti da una pioggia battente. Si è 
			potuto vedere solo la magnifica illuminazione fatta in occasione 
			della festa del Santo, appena passata. Sabato 27 altra levataccia, 
			alle 6,30 c’è la prima messa e noi volevamo fare la giornata piena. 
			Fuori della chiesa, c’ era già una fila enorme di pellegrini, tutti 
			in coda per visitare la salma del Santo, arrivavano oltre la fine 
			della piazza. Noi abbiamo avuto molta fortuna, perché nel nostro 
			gruppo c’ era qualcuno che aveva delle amicizie particolari, ci 
			hanno fatto passare dalla sacrestia e poi da una scala interna e di 
			colpo ci siamo trovati davanti alla salma di Padre Pio, c’erano solo 
			quattro o cinque persone. Francamente è stato emozionante, nella 
			pace e nel silenzio abbiamo pregato e chiesto grazie per noi e per 
			quanti ci avevano chiesto di farlo per loro. Nell’ ammirare quel 
			corpo santo, abbiamo pianto, vedendo, in lui, impersonato Gesù 
			Cristo, che allo stesso modo, ha sofferto, è stato tentato, deriso e 
			rifiutato.  
			Siamo stati a vedere anche la “Casa sollievo della sofferenza” un’ 
			opera grandiosa, realizzata da Padre Pio con le offerte dei 
			pellegrini, la Via Crucis, la Chiesa Nuova, anche questa è un’ opera 
			imponente, capace di accogliere migliaia di persone, c’ era il sole, 
			ed il mosaico della grande vetrata dietro l’ altare maggiore, 
			emanava una luce meravigliosa. Ovunque silenzio e raccoglimento, al 
			di fuori rumore e mercato come in tutti luoghi che richiamano gente. 
			Nel pomeriggio partenza per Monte s. Angelo, il santuario dedicato a 
			san Michele Arcangelo, luogo di perdono e di preghiera, noto in 
			tutto il mondo. Anche il paesaggio è suggestivo, sotto di noi si 
			ammira il golfo di Manfredonia. Domenica mattina, dopo la messa 
			delle 6,30 un veloce addio, la cripta era già piena di persone che 
			venivano fatte scorrere con rapidità. Nel ritorno una sosta a Loreto 
			con visita alla casa di Maria, un momento di preghiera e poi via 
			verso casa. Ringraziamo il Signore di questo dono, ed auguriamo a 
			tutti di fare questa esperienza. Sarà senz’ altro un arricchimento 
			per il proprio cammino di fede. 
			                                                                                                                                   
			     Eda Luperini 
  
			
				
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					Pellegrinaggio a san Giovanni Rotondo  
					23 e 24 
					settembre 2009 
					
					Ore 5 del mattino. Si parte 
					per san Giovanni Rotondo. Approfittiamo degli ultimi due 
					giorni in cui il corpo del santo rimarrà esposto. Viaggio 
					tranquillo fino alla sosta a Pietrelcina, dove ci viene 
					servito un pasto eccellente. Nel pomeriggio si riparte alla 
					volta di san Giovanni, ci coglie però di sorpresa la notizia 
					della morte della mamma della  nostra compagna di viaggio 
					Patrizia. Sarà un caso, ma lei francescana terziaria, che 
					muore proprio il 23 settembre festa di san Pio da 
					Pietrelcina. 
					
					Arriviamo in serata giusto in 
					tempo per la cena, poi via di corsa per assistere alla 
					processione, che però era già iniziata; ma tutti i mali non 
					vengono per nuocere, perchè essendo la chiesa quasi vuota, 
					ci siamo potuti soffermare con molta calma davanti al corpo 
					del santo. Ci sono passata due volte davanti, proprio per 
					imprimermi nella mente il suo volto, poi abbiamo atteso che 
					rientrasse la processione. Celebrava il cardinale 
					Tettamanzi, che dal sagrato della chiesa nuova ci ha 
					impartito la benedizione solenne. Al termine di tutto, i 
					fuochi artificiali, bellissimi, come li sanno fare solo al 
					sud. All’interno della chiesa tre archi di pietra, pietra 
					dappertutto, parte integrante di questo luogo, all’esterno 
					quaranta ulivi secolari, otto campane, dodici fontane, tutto 
					quanto di biblica memoria. 
					
					Abbiamo visitato la casa 
					natale di san Pio, il luogo dove ha ricevuto le stimmate e 
					tante belle cose da ricordare. Pare che ci abbia ripreso 
					anche la televisione e che molti ci abbiano riconosciuti, 
					bah. 
					
					Il 24 mattina abbiamo 
					assistito alla messa in santa Maria delle Grazie dove don 
					Sergio ha concelebrato con un monsignore argentino. 
					Dall’altro lato della chiesa nuova, un viale interno di 
					mosaici ci porta fino al mausoleo di san Pio. La chiesa 
					inferiore, più piccola, sembra di entrare in un’altra 
					dimensione, vedo il faraone, l’Egitto, le spighe e Gesù pane 
					di vita. Alzo gli occhi  ed il soffitto, tutto d’oro, mi 
					abbaglia, formelle giunte da tutto il mondo, tante piccole 
					bilance d’oro appese al soffitto; un lampo nella mente, 
					l’occhio di Dio che vede e che peserà il nostro bene ed il 
					nostro male. Come mi ha confidato Cesare, mio marito, “ 
					se non fossi venuto mi sarei perso delle sensazioni stupende 
					da ricordarmi per sempre” io vi invito tutti ad andare e 
					vedere come un semplice frate  abbia potuto fare un impero 
					al servizio degli altri. L’ospedale che domina tutto il 
					territorio ed a fianco l’edificio per le ricerche. 
					 
					
					Rifletto e penso, perchè 
					molti governanti e non solo loro, non si fanno un bell’esame 
					di coscienza? 
					
					
					                                                                                       Con 
					tanto amore nel cuore   Lidia Signorini  
					 
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